Biografia
Guglielmo Castelli
Torino 1987
Vive a Torino
Guglielmo Castelli indugia con una certa nostalgia sul momento dell’attesa, portando l’attenzione su momenti apparentemente insignificanti come la fine di un pasto, l’accasciarsi su un divano. Le sue figure umane sono agglomerati di materia cromatica, resi fluidi da pennellate debordanti e da differenti tempi di asciugatura delle tecniche pittoriche utilizzate. I paesaggi si prolungano e disperdono sui corpi da cui sono abitati, mentre soggetti e ambientazioni si fondono insieme all’interno di un denso spazio teatrale.
Ordine nostalgico di un assetto spaziale (2020) è un’installazione che attraverso tele e disegni compone un racconto fluido e transitorio. In Compiuta figura (2020), una ballerina riposa dopo aver danzato con le proprie ombre. Nel trittico Giochi da adulti (2020), macchie di colore divengono gatti o topi alle prese con candidi labirinti. L’intimità della narrazione è ribadita in Ogni cosa nel buio la posso sapere (2020), che raffigura una camera da letto a malapena contenuta dai confini della tela.