Biografia
Amedeo Polazzo
Starnberg 1988
Vive a Los Angeles
I murales di Amedeo Polazzo, per volere dell’artista, sono destinati a essere cancellati e a non lasciare alcuna traccia, tradendo la natura perenne di questa tecnica. L’opera d’arte perde il suo valore assoluto, nonché la possibilità di diventare facilmente merce. Nelle sue opere grate, porte, muri, passaggi ostruiti, insieme a panni stesi e piante rampicanti, popolano ambienti domestici, cantieri e uffici, restituendo un caleidoscopio di strutture che regolano posture e comportamenti.
Per la Quadriennale d’arte 2020, Polazzo realizza un murale sulle pareti di uno dei due scaloni di Palazzo delle Esposizioni. L’opera ribalta gli assunti propagandistici della pittura murale degli anni Trenta promossa dal regime fascista, in cui era spesso presente il tema della nobilitazione del lavoro dell’uomo, creando una metafora delle condizioni di lavoro odierne. L’opera, realizzata con colori diluiti in acqua, al termine della mostra non lascerà tracce visibili, ma impregna i muri iscrivendosi nel palinsesto della storia dell’edificio.