Biografia
Salvo
Leonforte 1947 – Torino 2015
La produzione pittorica di Salvo ha una matrice concettuale, pur rivolgendosi alla storia dell’arte e alla fantasia personale come archivi di immagini cui attingere. Nel 1972, partecipa alla leggendaria mostra Documenta 5, curata da Harald Szeemann, apparendo solo, in maiuscolo, nell’indice del catalogo senza rimandi a pagine ulteriori. Un atto di auto-affermazione che si riflette nella tensione concettuale dei suoi dipinti, che non rappresentano ma presentano accessi alla percezione del sé e della realtà.
I quadri esposti propongono una lettura in chiave psichedelica dell’opera di Salvo, appassionato dei libri di Aldous Huxley e fan del glam rock dei T.Rex. Mediante un uso sapiente dei colori, l’artista ripensa i generi della pittura italiana tradizionale immergendo lo spettatore in trip cromatici inaspettati. Volumi e superfici si sfaldano senza soluzione di continuità attraverso passaggi di colori che trovano nella luce la protagonista assoluta, per reincantare e aprire nuove brecce nella percezione della realtà.